Se siamo “colpevoli” di ciò che sostiene l’USPP, siamo felici di esserlo.
Felicemente colpevoli di:
- volere l’abolizione dell’attuale forma di contrattazione decentrata FESI;
- volere il rientro negli istituti penitenziari della PolPen in esubero nei “palazzi del potere”;
- rinnegare l’utilizzo di strumenti contrattuali, se con questo si intende l’utilizzo che si fa dell’art. 36, DPR 164/02, ovvero l’aspettativa sindacale non retribuita e i conseguenti trasferimenti.
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